Cox smentisce Salvini e Ciucci sui finanziamenti Ue.
L’Europa al massimo cofinanzierà studi di progettazione
Pat Cox, coordinatore della Rete transeuropea di trasporto (Ten-T) del Corridoio Mediterraneo-Scandinavo, ha dichiarato all’Ansa che “la richiesta di co-finanziare gli studi per il ponte sullo Stretto di Messina è arrivata sul tavolo di Bruxelles che “entro luglio” pubblicherà la sua decisione. “Finora abbiamo avuto due incontri con il vice premier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e sono lieto di sapere che la domanda è stata presentata”, ha aggiunto a margine dei Connecting Europe Days che si sono svolti a Bruxelles.
“Quello che possiamo fare per ora è solo il cofinanziamento degli studi”, ha sottolineato Cox. “Si tratta di un progetto molto ambizioso e molto costoso”, ha aggiunto.
Il dirigente Ue ha poi spiegato che “il progetto avrà bisogno di finanziamenti da parte nazionale ma che in futuro potrebbe richiedere un finanziamento europeo“.
Dichiarazioni, quelle di Cox, che rafforzano quanto sostenuto dal comitato ‘Invece del ponte’, che commenta così:
Siamo alle solite. Propaganda a caratteri cubitali che trasforma in un viaggio sulla luna una passeggiata dietro l’angolo di casa. Stavolta è Pat Cox, responsabile UE del “corridoio ScandinavoMediterraneo”, a essere usato per fargli dire cose che non ha detto, secondo l’ormai nota tecnica di Ciucci e Salvini: usare una mezza verità per veicolare notizie infondate di propaganda.
A Bruxelles, sui fondi per “connettere l’Europa”, Cox ha chiarito che, come da sempre sostenuto da “Invece del ponte”, l’Europa potrà al massimo cofinanziare studi di progettazione. Ma non ci sono al momento né spazi né modi per finanziare la costruzione del ponte, “un progetto molto ambizioso e costoso”, che solo in futuro potrebbe richiedere un finanziamento europeo”, dovendo prima però avere integrale copertura finanziaria nazionale. Copertura che non c’è, visto che a fronte di 13,5 miliardi (15 perché possa realmente operare) il Governo ne ha stanziati solo 11,6. E pare che i fondi siano richiesti per l’approfondimento degli studi geologici e sismici. In pratica c’è l’autodichiarazione che il progetto è solo fintamente “definitivo”.
E’ notizia infondata quindi che l’Europa non aspetti altro che dare soldi per finanziare il “ponte dei miracoli”.
E alla propaganda va in soccorso anche Schifani che reclama la scena dichiarando, in plurale maiestatis, “decidiamo noi se il ponte è prioritario”. Lo stesso Schifani che inaugura la campagna di primavera con un convegno in cui si siederà insieme a Salini di Webuild e Lo Bosco di RFI.
A lui ed ai suoi invitati il popolo dello Stretto, con ancora più forza, risponde che certamente lo decideremo noi: lo decideranno i cittadini il futuro di questo territorio, venga a Messina per constatarlo.