La chiamano “Metropolitana dello Stretto”, ma è una presa in giro.
L’Associazione ‘Invece del ponte’ interviene con una nota, sarcastica, su una delle rivoluzioni che dovrebbe nascere a supporto del ponte: la Metropolitana dello Stretto, che prevede un doppio binario ferroviario lungo 18,2 km, per il 90% sotterraneo, che dovrebbe attraversare Messina da Ganzirri a Contesse. Si legge nella nota:
Per collegare il ponte alla rete ferroviaria lato Sicilia è necessario realizzare 18,2 km di ferrovia e, siccome il tracciato è al 90% sotterraneo, ecco la trovata: piazziamogli 4 fermate (incluso capolinea), chiamiamola “Metropolitana” e raccontiamo che si tratta di una grande “opera complementare” a servizio della città; i messinesi impazziranno di gioia.
E invece è bene che lo sappiano i vari Ciucci, Salvini, Salini e ossequiosi amministratori: qui nessuno ha l’anello al naso.
Per avere un’idea, a Torino su 15,1 km di rete ci sono 23 fermate (una ogni 625 metri); Roma ha 60 km di rete e 75 fermate (una ogni 800 mt), Catania 10 fermate su 8 km (una ogni 880 metri). Nel complesso, in Italia la rete metropolitana vanta 239,7 km e 282 stazioni, con una distanza media da fermata a fermata di 835 metri, e le stazioni sono tutte in sedi centrali o densamente abitate, decongestionando il traffico: fai 400 metri al massimo e trovi una fermata, esci dalla stazione e sei al centro commerciale, accanto a uffici pubblici, davanti alle scuole. Raggiungi la tua meta in pochi minuti a piedi dalla fermata.
A Messina, invece, si avrebbero 4 stazioni su 18,2 km di rete. Una fermata ogni 4,55 km, e tutte in siti a monte della città o non centrali (Gazzi, Europa, Annunziata, Papardo); non una metropolitana, ma un collegamento ferroviario con quattro fermate. Tra l’altro, l’uso promiscuo dei binari (condiviso coi treni merci e passeggeri del ponte) può complicare la definizione degli orari, e il progetto prevede una corsa ogni 30’, quando una metropolitana è tale se passa una vettura ogni 5-10’.
Chiamare questo raccordo a servizio del ponte “Metropolitana dello Stretto” e spacciarlo per “opera compensativa a vantaggio dei cittadini” è un’offesa alla città e alla nostra intelligenza.